L'edizione
del 1907 sarà una delle più belle e importanti del primo anteguerra.
Il 21 aprile furono 43 le vetture schierate; le più importanti
case automobilistiche parteciparono alla gara con un seguito
di ingegneri, meccanici, reparti sportivi. Parteciparono i
migliori piloti del tempo: Nazzaro, Lancia, Opel. Non da meno
le case
di pneumatici: furono preparate speciali mescole in grado di
resistere almeno un giro all'usura provocata dal tracciato siciliano.
Fu una corsa memorabile: sorpassi, doppiaggi e, soprattutto,
l'affermarsi delle case automobilistiche italiane tanto che,
poco tempo dopo la gara, la Fiat apre una succursale a Parigi,
forte
della doppietta ottenuta all'edizione della Targa che andava
sempre più presentandosi come una corsa in grado di esaltare
e mettere alla prova capacità tecniche e sportive di auto
e piloti.
Vince Felice
Nazzaro su Fiat in 8h17'36''4'''; la media, rispetto all'edizione
precedente, viene alzata di oltre 10 km/h: 54,086; il giro più veloce
è di
Lancia in 2h43'08'' ad una media superiore ai 55 km/h, giunto
secondo sul traguardo a dodici minuti da Nazzaro con cui aveva
condotto una strenua battaglia durante tutta la corsa. Terza un'altra
casa
italiana: la Itala di Fabry.
Il 1908 è l'anno
della crisi nel mondo automobilistico europeo, Ford lancia il
suo modello, la Ford T, a larga scala: l'automobile non è più
un bene di lusso; tutti potevano possederne una "... purché
fosse Ford e nera...". Molte piccole case automobilistiche crollano,
le grandi si impegnano poco nello sviluppo corse: altre diventano
le priorità. La Targa del 1909 si corse su un solo giro,
su due quella del 1910. Dal 1908 al 1911 assistiamo ad una Targa
in
tono minore, tanto che
Vincenzo
Florio
tenta
di
risollevarne
le sorti
cambiandone la formula e organizzando, nel 1912, il "Giro
di Sicilia": 1000 Km da percorrere in un solo giro; una
gara massacrante la cui prima edizione termina dopo ben 25 ore
dalla
partenza.
Leader della corsa fu l'inglese Snipe che, stremato dopo 16 incessanti
ore di corsa, si ferma nei pressi di Agrigento addormentandosi
vicino al tracciato dove resta per quasi due ore; svegliato quindi
dal compagno giunge sul traguardo con circa trenta minuti di
vantaggio sul secondo!! Le edizioni del 1913 e del 1914 furono
frazionate in due tappe.
Nel 1919, dopo
la prima pausa bellica, riprende la Targa; cambia ancora una
volta il tracciato: è il Medio circuito, 108 Km per quattro giri
con l'esclusione di Castellana, Petralia e Castelbuono e con
l'aggiunta
di Polizzi.
Il Medio circuito ospiterà tutte le edizioni fino al 1930. Unica
differenza, dal 1924 al 1930 si correrà su cinque giri
per un totale di 540 km.
Quella del
1919 fu la prima Targa a corrersi nel mese di Novembre: protagonista
fu
infatti
il maltempo; 432 km furono percorsi in poco meno di otto ore
con una media di poco superiore a quella della prima edizione
della Targa: 55,026 km/h.
Nei primi anni
del 1920 protagonista è la figura del conte Giulio Masetti,
il "leone delle Madonie"; memorabili le sue battaglie,
lungo le strade madonite, ingaggiate con Ascari, Werner, Goux,
storici
i suoi record. E proprio lungo il circuito della Targa, subito
dopo il bivio per Sclafani Bagni - siamo nel 1926 - al Km 25
la Delage del conte, del "leone delle Madonie", si
ribaltava mettendo
fine
alla vita
di un uomo considerato un eroe. In quella curva, una targa alla
memoria continua a rendere mitiche le imprese di un uomo. Nelle
stessa curva, 45 anni dopo - era il 1971 - perderà la
vita Fulvio Tandoj a bordo di una Alpine Renault. Nel 2001,
su segnalazione di alcuni appassionati, l'ANAS, nella persona
dell'ing. Ricci, ha provveduto allo spostamento
della lapide che si trovava da trent'anni nella scarpata - sul
lato sinistro della carreggiata in cui Fulvio Tandoj ha perso
la vita - ricoperta da sterpaglie e poco visibile. La sua lapide,
voluta dalla moglie, oggi affianca quella del "leone delle
madonie".
