Targa Florio

Targa Florio

Le auto

i Piloti

 

 

1906

1907- 1925

1926 - 1950

1951 - 1972

1973

1974 - 1977

I Circuiti

I Piloti

Albo d'oro

Regolamento

Bibliografia

 

L'edizione del 1907 sarà una delle più belle e importanti del primo anteguerra. Il 21 aprile furono 43 le vetture schierate; le più importanti case automobilistiche parteciparono alla gara con un seguito di ingegneri, meccanici, reparti sportivi. Parteciparono i migliori piloti del tempo: Nazzaro, Lancia, Opel. Non da meno le case di pneumatici: furono preparate speciali mescole in grado di resistere almeno un giro all'usura provocata dal tracciato siciliano. Fu una corsa memorabile: sorpassi, doppiaggi e, soprattutto, l'affermarsi delle case automobilistiche italiane tanto che, poco tempo dopo la gara, la Fiat apre una succursale a Parigi, forte della doppietta ottenuta all'edizione della Targa che andava sempre più presentandosi come una corsa in grado di esaltare e mettere alla prova capacità tecniche e sportive di auto e piloti.

Vince Felice Nazzaro su Fiat in 8h17'36''4'''; la media, rispetto all'edizione precedente, viene alzata di oltre 10 km/h: 54,086; il giro più veloce è di Lancia in 2h43'08'' ad una media superiore ai 55 km/h, giunto secondo sul traguardo a dodici minuti da Nazzaro con cui aveva condotto una strenua battaglia durante tutta la corsa. Terza un'altra casa italiana: la Itala di Fabry.

Il 1908 è l'anno della crisi nel mondo automobilistico europeo, Ford lancia il suo modello, la Ford T, a larga scala: l'automobile non è più un bene di lusso; tutti potevano possederne una "... purché fosse Ford e nera...". Molte piccole case automobilistiche crollano, le grandi si impegnano poco nello sviluppo corse: altre diventano le priorità. La Targa del 1909 si corse su un solo giro, su due quella del 1910. Dal 1908 al 1911 assistiamo ad una Targa in tono minore, tanto che Vincenzo Florio tenta di risollevarne le sorti cambiandone la formula e organizzando, nel 1912, il "Giro di Sicilia": 1000 Km da percorrere in un solo giro; una gara massacrante la cui prima edizione termina dopo ben 25 ore dalla partenza. Leader della corsa fu l'inglese Snipe che, stremato dopo 16 incessanti ore di corsa, si ferma nei pressi di Agrigento addormentandosi vicino al tracciato dove resta per quasi due ore; svegliato quindi dal compagno giunge sul traguardo con circa trenta minuti di vantaggio sul secondo!! Le edizioni del 1913 e del 1914 furono frazionate in due tappe.

Nel 1919, dopo la prima pausa bellica, riprende la Targa; cambia ancora una volta il tracciato: è il Medio circuito, 108 Km per quattro giri con l'esclusione di Castellana, Petralia e Castelbuono e con l'aggiunta di Polizzi. Il Medio circuito ospiterà tutte le edizioni fino al 1930. Unica differenza, dal 1924 al 1930 si correrà su cinque giri per un totale di 540 km.

Quella del 1919 fu la prima Targa a corrersi nel mese di Novembre: protagonista fu infatti il maltempo; 432 km furono percorsi in poco meno di otto ore con una media di poco superiore a quella della prima edizione della Targa: 55,026 km/h.

Nei primi anni del 1920 protagonista è la figura del conte Giulio Masetti, il "leone delle Madonie"; memorabili le sue battaglie, lungo le strade madonite, ingaggiate con Ascari, Werner, Goux, storici i suoi record. E proprio lungo il circuito della Targa, subito dopo il bivio per Sclafani Bagni - siamo nel 1926 - al Km 25 la Delage del conte, del "leone delle Madonie", si ribaltava mettendo fine alla vita di un uomo considerato un eroe. In quella curva, una targa alla memoria continua a rendere mitiche le imprese di un uomo. Nelle stessa curva, 45 anni dopo - era il 1971 - perderà la vita Fulvio Tandoj a bordo di una Alpine Renault. Nel 2001, su segnalazione di alcuni appassionati, l'ANAS, nella persona dell'ing. Ricci, ha provveduto allo spostamento della lapide che si trovava da trent'anni nella scarpata - sul lato sinistro della carreggiata in cui Fulvio Tandoj ha perso la vita - ricoperta da sterpaglie e poco visibile. La sua lapide, voluta dalla moglie, oggi affianca quella del "leone delle madonie".

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